sabato 3 luglio 2010

Vicini e frittelle


La frittella è un po' sfocata lo so ma il panorama è meraviglioso

Per me queste sono le vere vacanze. Mi dimentico scarpe e vestiti. La mattina salto in un costume da bagno e la sera nella camicia da notte, in pratica appena sveglia mi spoglio per rivestirmi la sera.

I bambini seguono il ritmo e così la casa in pochi giorni si trasforma in un insieme informe di asciugamani - giochini - scarpine abbandonati in ogni dove.
Ogni tanto io e mia sorella ci guardiamo e diciamo "che casino! Basta non se ne può più!" e allora? Allora niente, tiriamo fuori i ciccioneddas (degli ottimi biscotti al cioccolato che fanno qui) e li mangiamo cercando di schivare oggetti volanti non identificati che i bambini si lanciano più o meno allegramente.

Gli appartamenti qui hanno tutti un bel terrazzo separato l'uno dall'altro da un muretto alto meno di mezzo metro. Noi siamo fortunati i nostri vicini non ci sono quasi mai e raramente affittano. E noi in terrazza ci restiamo più che in casa. Qui esportiamo il nostro disordine ed esterniamo tutti i nostri sentimenti. Insomma ci viviamo, dimenticando che esistono anche gli altri. Che poi sono i vicini.

Esperimenti scientifici fatti con strane misture di fiori - acqua e - meglio che non guardi mamma, sono accanto a cagnolini in peluche che, mi sembra, un tempo erano bianchi. Stendini (due perché uno non ci basta) sventolano i panni e fanno capire a tutti, casomai ce ne fosse bisogno, che questa famiglia ha le sue redici nel sud profondo dell'Italia. Sulle sdraio riposano oggetti multicolori che creano allegria.

Tutto questo succede in settimana. Il sabato no. E oggi è sabato.
Il sabato è il giorno dei "nuovi arrivi". Ovvero gli affittuari.Dunque questa mattina a piedi scalzi e in camicia da notte e capelli stile medusa mi sono portata il mio caffè in terrazza (è l'unica cosa che riesco a fare prima di berlo).Nonostante lo stato catatonico ho sentito che c'era qualcosa di diverso dal solito. Non ero sola come credevo: una coppia di civili mi stava guardando in modo alquanto bizzarro.

Probabilmente avrebbero avuto la stessa espressione se io fossi stato un orso bianco. Ma c'è davvero differenza? Mi sono specchiata nel mio tazzone di caffè (tazza grande con più della metà di una caffettiera da 6 dentro) e ho deciso che no. La differenza non c'è a parte, appunto, i capelli da medusa. Con la coda dell'occhio ho dato uno sguardo in giro cercando di immaginare cosa avrebbero potuto vedere loro, e poi di sottecchi ho guardato questa coppia perfetta bella come il sole. Già abbronzati (ma come fanno?), magri (ma come fanno?) profumati già all'alba (vabbè sono le 9 ma come fanno lo stesso?) lei truccata e con gioielli (ma come accidenti fa?) lui sbarbato e pimpante (vale lo stesso commento che per lei).

Ok facciamoci forza. Sorrido (almeno credo) "buongiorno benearrivati" (e stop che non so bene come fare che il mio unico neurone dorme ancora profondamente). Sorridono dubbiosi. Pure i denti sono perfetti (esisteva un'altra possibilità?).
Il resto della famiglia si sta piano piano svegliando. I parenti cattivi dei Flinston escono sul terrazzo e cominciano a litigare per la cioccolata, la marmellata le brioche e i biscotti con i pezzi di cioccolata. Volano i soliti oggetti volanti da combattimento e le urla salgono di tono. Penso ai vicini di casa che sono perfetti. Noi un po' meno. Beh peggio per loro.

Il mio grandone mi dice "mamma posso preparare le frittelle per il tuo blog? Però senza uova che Anita è allergica alle uova". Si, andiamo dentro a cucinare e lasciamo i vicini a guardare attoniti i trogloditi. Spero che siano anche atletici, che schivare panini volanti al cioccolato non è roba da tutti e sul costume bianco immacolato una macchia appiccicosa non è di moda.


La frittella perfetta

Ovvero proviamo a fare le frittelle senza uovo.Anita è allergica all'uovo, però Artur ha voglia di pancakes. Proviamo allora e vediamo cosa salta fuori se togliamo le uova dalla nostra solita ricetta.

A occhio, che non ho la bilancia
250 gr di farina 2 cucchiai di zucchero
1 bustina di lievito vanigliato per dolci
latte
olio per ungere appena appena la padella
e poi tutto quello che si vuole per farcirle: dal semplice zucchero, alla Nutella, al cioccolato fuso (preferito dai miei), allo sciroppo d'acero (vabbè facciamo gli americani Maple Syrup)

In una ciotola si mescola tutta la parte "secca": farina, zucchero e tutta la bustina (si tutta perché tanto se dico mezza l'altra metà va a finire in pattumiera e mi dispiace). Poi si aggiunge il latte. Quanto? Beh finché il tutto è diventato bello cremoso. Noi ne abbiamo usato un po' meno di mezzo litro.
Ho messo un pochino d'olio nella padella e con la carta da cucina ho "spennellato" ben bene tutta la padella che ho poi messo sul fuoco. Artur ha versato mezzo mestolo di pastella disegnando una spirale che parte dal centro della padella. Poi ha sollevato la pentola e ha fatto scivolare il composto per coprire bene tutto il fondo. Si mette il tutto a cuocere e quando i bordi si sollevano io giro la frittella, Artur invece ha un'altra tecnica: si diverte a farle saltare per aria. Il 90% delle volte riesce anche a riprenderla.

Ecco fatto, frittelle pronte. Mi domando a cosa servano le uova visto che anche senza sono perfette. Ognuno si condisce la sua come desidera. La mia è una spugna intrisa di Maple Syrup.

I vicini continuano a guardare esterrefatti. E si, i cavernicoli mangiano frittelle e tacciono..

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