domenica 30 dicembre 2012

Maple walnut layer cake with fluffy maple frosting - Torta allo sciroppo d'acero






Questa volta il titolo è in inglese e una ragione c'è. Questa torta è americana. La ricetta è di Magnolia Bakery, uno dei miei posti preferiti a New York.
Visto che non posso andare da loro ogni volta che vorrei (una volta alla settimana? forse anche di più) allora sono loro che vengono da me. Ho comprato uno dei loro libri.








Torta allo sciroppo d'acero
(ricetta tratta dal libro The complete Magnolia Bakery cookbook)

Ingredienti per la torta

  • 720g di farina autolievitante (per me 720 g di farina 00 più una bustina di lievito per dolci)
  • 7,5 g di zenzero grattugiato
  • 180 g burro
  • 120 g zucchero
  • 3 uova grandi a temperatura ambiente
  • 360 g di sciroppo d'acero
  • 180 g acqua calda


Per la copertura

  • 2 bianchi d'uovo
  • 120 g sciroppo d'acero
  • 180 g zucchero
  • 3/4 di cucchiaino di cremor tartaro
  • 1/4 di cucchiaino di sale
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia 
  • 1/4 di cucchiaino di estratto di sciroppo d'acero (che io non ho messo perchè non l'ho trovato)


Per guarnire
240 g di noci tritate (io ho usato le nocciole)
Inoltre per la seconda torta ho guarnito con
qualche ciliegia disidratata
un pungo di pistacchi tritati


Ho iniziato accedendo il forno a 180°.
 Ho quindi imburrato due tortiere apribili di 22 cm di diametro.

In una ciotola ho setacciato e mescolato insieme la farina e lo zenzero, e quindi ho lasciato da parte.

In un'altra ciotola ho sbattuto bene il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Quindi ho aggiunto le uova, una alla volta e poi lo sciroppo d'acero, poco alla volta.

Una volta incorporati questi ingredienti ho aggiunto la farina in tre tempi, alternandola con l'acqua.
Ho mescolato bene il composto fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Ho versato l'impasto nelle tortiere imburrate e ho fatto cuocere in forno statico per circa mezz'ora. A questo punto ho fatto la "prova stecchino" cioè immergendone uno al centro della torta. Se estraendolo rimane pulito la torta è cotta.

Ho lasciato raffreddare le torte per circa 10 minuti.
Ho tolto dalla tortiera e ho lascito raffreddare completamente su una griglia.


Per la copertura

In una pentola che metterò a cuocere a bagnomaria metto: i bianchi d'uovo, lo sciroppo d'acero, lo zucchero, il cremor tartaro e il sale.
Porto a bollore l'acqua mescolando gli ingredienti con una frusta elettrica a media velocità. Continuo a mescolare finchè, se sollevo il composto con la frusta, questo non forma dei picchi (circa 5 - 7 minuti)
Tolgo la pentola dal fuoco e aggiungo l'estratto di vaniglia e monto con la frusta elettrica ancora per un minuto.

Aspetto che le torte saranno raffreddate, le taglio a meta e le farcisco con il composto che userò anche per la copertura.
Ricopro le torte e ne decoro una con le nocciole tritate e la seconda con i pistacchi tritati e le ciliegie disidratate



Maple walnut layer cake with fluffy maple frosting

Cake

  • 3 -1/4 cups 720 g) self rising flour 
  • 1/2 teaspoon ginger
  • 1/4 cup (1- 1/2 sticjks or 180 g) unsalted butter softened 
  • 1/2 cup (120 g) sugar 
  • 3 large eggs at room temperature
  • 1 1/2 cups (360 g) pure maple syrup
  • 3/3 cup hot water


Frosting

  • 2 eggs whites
  • 1/2 (120 g) cup maple syrup
  • 3/4 cup (180 g) sugar
  • 3/4 teaspoon cream of tartar
  • 1/4 teaspon salt
  • 1 teaspoon vanilla extract
  • 1/4 teaspoon maple extract 


Garnish 
1 cup (240 g) chopped walnuts


Preheat oven to 350 degrees.
Grease and lightly flour two 9 x 2 - inch cake pans.
In a large bowl, sift together the flour and the ginger and set aside.

In a large boel, cream the butter and the sugar until fluffy, about 3 minutes. Add the eggs one at time, beating until well combined. Beat in the maple syrup gradually.
Add the flour mixture in thirds, alternating with the water, beating after each addition until smooth. Divide the batter between the prepared pans and bake for 30 - 35 minutes  or until a cake tester inserted into center of cake comes out clean.

Let cakes cool in pan for 10 minutes. Remove from pans and cool completely on wire rack.

To make the frosting. In the top of a double boiler, combine first five ingredients.
Cook over boiling water, beating constantly on the medium-high speed of an electric mixer, until mixture stands in peaks (about 5-7 minutes). Remove the pot from heat.
Add the vanilla and the maple extracts and continue beating 1 minute more until thick enough to spread.
When cake has cooled ice between the layers. Sprinkle chopped walnuts over the frosting. Then ice top and dies of cake, sprinkling the top with the remaining chopping walnuts.


sabato 22 dicembre 2012

Pepparkakor - Biscotti di pan di zenzero




Dai dai che quasi ci siamo.
Per il momento siamo scampati alla fine del mondo, ma di certo non scamperemo al Natale.
Chi è alle prese con pentole, teglie, forni e fornelli e comincia a sentire l'ansia del cenone di Natale alzi la mano (possibilmente infarinata).

Questo Natale per i biscotti sono andata sul sicuro. Mi sono affidata al libro Biscotti di Natale di Barbara Torresan, e ho fatto bene.

Se non la conoscete ancora andate a fare un giretto sul suo blog. Io ho avuto la fortuna di conoscerla anche di persona, visto che ho frequentato (e continuo a frequentare) i corsi di fotografia che tiene insieme a Rocco Paladino 






Però devo dire che una cosa strana è successa. Mi sono accorta che .. di notte i biscotti di Barbara scompaiono rapidamente.....







Pepparkakor - Biscotti di pan di zenzero
(english version below)
Ingredienti per circa 30 biscotti
  • 370 g farina 00
  • 90 g burro
  • 70 g miele
  • 90 g zucchero di canna scuro
  • 1 cucchiaio di cannella in polvere
  • 1 cucchiaio di zenzero in polvere
  • mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 90 g acqua


Ho iniziato mettendo in un pentolino l'acqua, il miele, lo zucchero e le spezie e, mescolando, ho portato a bollore.
Ho spento il fuoco, ho aggiunto il burro ed ho continuato a mescolare finché il burro non si è sciolto completamente.
In una ciotola ho messo la farina e il lievito. Ho quindi aggiunto, poco alla volta e sempre mescolando, il composto speziato ancora caldo. Ho continuato a mescolare fino ad ottenere un'impasto omogeneo.
Ho coperto la ciotola con la pellicola trasparente e ho lasciato riposare il tutto in frigorifero per una notte.
La mattina dopo riscaldo il forno a 170°.
Infarino il tavolo e dall'impasto  prelevo una piccola porzione (lasciando la restante in frigorifero ad aspettare il proprio turno). La stendo con il mattarello fino ad ottenere uno spessore di circa 2mm.
Con le formine ritaglio i biscotti che le metto su una teglia coperta da carta da forno.
Continuo così fino ad esaurire tutto l'impasto.

Metto i biscotti in forno a cuocere per 10 minuti circa (esattamente 9!) .
Una volta cotti li lascio raffreddare su un griglia.










Pepparkakor - Gingerbread Cookies
Ingredients for approximately 30 cookies
  • 370 g flour 00
  • 90 g butter
  • 70 g honey
  • 90 g dark brown sugar
  • 1 tablespoon ground cinnamon
  • 1 tablespoon ground ginger
  • half a teaspoon of clove powder
  • 1 teaspoon of baking powder
  • 90 g water

I started putting in a pot: water, honey, sugar and spices and stir, I brought to a boil.
I turned off the heat, I added the butter and I continued to stir until the butter has melted completely.

I put in a bowl the flour and baking powder. I then added a little at a time and stirring, the mixture spicy and hot. I continued to mix until dough is smooth.
I covered the bowl with plastic wrap and let it rest in the refrigerator overnight.

The morning after heating the oven to 170 °.

I put the flour on the table. From the dough I take a small portion (leaving the rest in the fridge waiting for his turn.) I lie down with a rolling pin to a thickness of about 2mm.
With shapes, I cut the cookies that put them on a baking tray covered with baking paper.
I go on like this up to finish all the dough.

I put the cookies in the oven to cook for about 10 minutes (exactly 9!).
Once cooked, let them cool on a rack.

martedì 11 dicembre 2012

Tortini di polenta al cavolo nero - Polenta pies with black cabbage



Siamo una famiglia del cavolo.
Nel senso che il cavolo ci piace, in tutte le sue espressioni.
Quindi questo è un buon periodo per noi, e io ne approfitto. Posso giocare fino allo sfinimemto, la famiglia delle crucifere offre tantissime opportunità: cavolfiori, cavoli romani, verze........

Oggi è toccato a lui, il più affascinante del gruppo, il cavolo nero. Già solo il nome mi fa venire in mente un cavaliere solitario tanto tenebroso quanto coraggioso.
E proprio per lui volevo una ricetta un po' diversa.

"Uh che bello questo cavolo nero. Però....però non ho voglia di zuppa"
"Ah ma lo provi con la polenta". 

La signora Rosa (che è anche l'autrice di questa ricetta) ha sempre delle ricette inusuali. Proprio come piacciono a me.
Io ho cambiato solo due piccolissime cose: ho utilizzato una farina fioretto, la cui polenta risulta più soffice e dal sapore più delicato. Volevo dare più risalto alle verdure. E poi ho modificato anche la presentazione: al posto della classica polenta delle piccole porzioni individuali.

Dire che è stato un successo è dire poco. Le verdure sono state le protagoniste e i detrattori della polenta non si sono accorti (o hanno fatto finta di non accorgersi?) della sua presenza.



Tortini di polenta al cavolo nero

Ingredienti per 6 sformatini
(english version below)

  • 500 g di polenta fioretto
  • 1 cavolo nero
  • 1 porro
  • Una manciata di fagioli borlotti
  • Sale grosso
  • Olio extravergine di oliva

Inizio lavando il cavolo nero. Elimino la costa centrale "sfilando" le foglie e le taglio grossolanamente.
Pulisco il porro e lo trito. Sbuccio i fagioli borlotti.

In una pentola piuttosto capiente verso due cucchiaiate di olio e il porro tagliato sottilissimo, faccio soffriggere leggermente e quindi aggiungo 2 litri d'acqua con una belle presa di sale e porto a bollore.

Aggiungo quindi la polenta e mescolo (continuerò a mescolare per tutta la cottura facendo attenzione a non "schiacciare" i fagioli).
Dopo circa 10 minuti aggiungo i fagioli freschi puliti.
Aspetto ancora altri 10 minuti prima di aggiungere le foglio di cavolo nero. 

La polenta dovrebbe cuocere in 30 - 40 minuti. Tenete sul fuoco una pentola di acqua calda da aggiungere alla polenta nel caso in cui diventi troppo dura. 
La polenta deve avere corpo ma non deve essere troppo liquida, la giusta consistenza è quella di un purè.

Ungo leggermente degli stampini rettangolari individuali. Appena la polenta è pronta la verso negli stampini.
Lascio riposare qualche minuto. Ed ecco fatto.

Questa ricetta si può preparare anche il giorno prima. Lasciate la polenta negli stampini e dieci minuti prima di servire in tavola scaldate i tortini in forno caldo.






Polenta pies with black cabbage

Ingredients for 6 pies

  • 500 g polenta fioretto
  • 1 black cabbage
  • 1 leek
  • A handful of beans
  • Salt
  • Extra virgin olive oil

I start by washing the cabbage. Discard the central coast of cabbage "pulling out" the leaves and cut them into chunks.
I clean the leek and chopped. Peel the beans.

In a fairly large pot, I pour two tablespoons of oil and leek, cut thin, I do fry lightly and then add 2 liters of water with a good pinch of salt and I boil it.


I then add the polenta and stir (continue to stir throughout the cooking, taking care not to "crush" the beans).
After about 10 minutes I add the beans.
I am still waiting another 10 minutes before adding the leaf of black cabbage.

The polenta should cook in 30 to 40 minutes. You must keep a saucepan of hot water to add to the polenta in case it gets too hard. The polenta must have body but must not be too liquid, the right consistency is that of the puree.


I anoint slightly molds, individual and rectangular. Once the polenta is ready, I pour it into the molds.
Let stand a few minutes. And that's it.

This recipe can also be prepared the day before. Let the polenta into the molds and ten minutes before serving, heat the pies in the oven.

mercoledì 28 novembre 2012

Arancine di riso al ragù e al maiale in agrodolce - Arancine with meat sauce and with sweet and sour pork




Uff ecco arrivo davvero all'ultimo minuto.
E sì questo mese l'MTChallange è stato un pochino complicato. 
Primo perchè per me questa era davvero una sfida personale.
Secondo perchè le arancine di riso richiedono tempo e organizzazione. Cose terribilmente difficili per me.
Ora se avete voglia di sapere perchè per me questa non è stata proprio una passeggiata, continuata a leggere. 
Se invece non vi importa nulla dei fatti miei e vi interessa solo sapere come ho fatto ad ottenere queste magnifiche sfere dorate, beh.... allora saltate subito alla ricetta, ma sappiate che vi considero davvero dei grandi antipatici. Ma come, io ci ho messo una settimana a realizzare questo piccolo gioiello e voi andate subito alla conclusione?
Scommetto che nei libri gialle andate subito a leggere le ultime pagine. Beh non si fa'!

Dunque dicevo la sfida era molto personale. Amo la buona cucina e cerco di educare il palato dei miei figli ai piaceri del buon cibo. 
Ma forse ho esagerato. 
La mia piccola adoooooora gli arancini (oppps con l'MTChallange ho imparato che femmine sono!) LE arancinE, soprattutto dopo un nostro viaggio in Sicilia.
"Ma tu gli arancini non li sai fare?"
"Non li ho mai fatti, ma potrei provare".
"Meglio di no che buoni come in Sicilia non ci riesci".
La piccola serpe..... 
Quando ho letto della sfida da una parte mi sono detta "evvai Ora si che posso dimostrare a mia figlia che so fare LE arancinE! E che essere figlia di foodblogger ha qualche vantaggio. Forse.

No stop un attimo....non posso rifare le arancine. La sfida è sul ripieno e io sapevo benissimo come avrei voluto riempirle... e non era esattamente con il ragù come invece piace tanto a mia figlia. 
Quindi? Beh quindi ho iniziato una luuunga opera di persuasione.
"Sai che per la mia sfida mensile devo fare le arancine?"
"Bello! Mi piacciono da morire! Le fai con i piselli?"
"Ehmm no pensavo di farle un po' diverse. Sai la sfida è proprio questa: farle diverse".
"Ah.....ma con il ragù?"
"Ehmm ci sarà la carne.....Magari, pensavo.....Hai presente il maiale in agrodolce? Sai volevo fare delle arancine da esportazione. Arancine internazionali insomma. E pensavo che il maiale in agrodolce è un piatto che quasi tutti conoscono. Un piatto internazionale. Quindi arancine che possono piacere in tutto il mondo".
".........."
"E poi a te il maiale in agrodolce piace. ... E lo mangi con il riso".
"....Si .... ma NON DENTRO al riso"
"Ma pensa che bello poter andare in giro per la casa mangiando un'arancina con dentro il maiale in agrodolce."
"Perchè non posso andare in giro per la casa mangiandone una con il ragù?"

"Ok vabbè. Facciamo una così e una cosà?"
"Ci sto".
"Però senza i piselli e con il mio ragù"
"Grande mamma!"

Ecco quindi che delle 20 arancine 10 le ho farcite con il ragù "della mia mamma". Il ragù come mi ha insegnato a farlo lei, e l'altra metà con un ripieno più esotico.

Questo è stato il primo scoglio.
A seguire poi ci sono stati:
 - la scomparse del riso. Utilizzato impropriamente da terzi come contorno
- la scomparsa in notturna del maiale in agrodolce preparato impropriamente la sera per il giorno dopo e lasciato incustodito in frigorifero
- la scomparsa del ragù. Finito sul piatto di tagliatelle dell'adolescente "Ma mammaaaa! Non puoi propinarmi le tagliatelle al sugo quando prepari il ragù! Io ho bisogno di energie e tu pensi al blog!".

Dunque queste arancine in realtà sono state iniziate più e più volte. Fino ad ieri. Ieri ho dato l'ultimatum.
"Le volete le arancine?"
"Siiii"
"Bene allora PIANTATELA DI SACCHEGGIARMI IL FRIGORIFERO CAPITO?"
"Miaoooo"
"Vale anche per te gatto!"




Per il ragù
Non è il solito ragù. E' quello che mi ha insegnato la mia mamma. 
I fegatini di pollo danno un leggero tocco amarognolo che non guasta e la mortadella arricchisce il sapore.

Per il maiale in agrodolce
Leggendo la lista degli ingredienti può venire un attimo di scoramento. Eppure è un preparazione semplicissima. Il segreto sta nel preparare tutto gli ingredienti e tenerli a portata di mano al momento della cottura. 
E si perché la cottura è davvero rapidissima e gli ingredienti vanno aggiunti in pentola uno dietro l'altro a pochi minuti di differenza.
E a proposito di cottura vi consiglio vivamente l'utilizzo del wok. Nel caso in cui non lo conosciate sappiate che si tratta di una specie di padella concava dai bordi molto alti. La particolare struttura permette di utilizzare pochissimi grassi. 
E' una pentola davvero straordinaria e molto versatile. Normalmente è utilizzata per friggere ma nulla vieta di riempirla d'acqua e usarla per far bollire gli alimenti. Si può davvero usare solo il wok per preparare una cena completa.

Infine piccolo particolare che ha sorpreso anche me. La panatura con paprika è stata una meraviglia. A parte la piccola puntinatura rossa sulla superficie di queste magnifiche sfere che sono le arancine, la paprika ha dato una marcia in più alle mie "arancine mondiali".

Per la cronaca: le arancine al maiale in agrodolce hanno riscosso un successo pari alle arancine al ragù.
Anche se il realizzarle non è stata proprio una passeggiata! :-D



Arancine di riso 
(english version below)
Per il riso
1 kg riso originario
2,5 l brodo vegetale preparato con una cipolla, sedano e una carota
una bustina di zafferano
50 g burro 
50 g parmigiano grattugiato 
Una cipolla media
olio extravergine di oliva 
sale

Per la lega
400 g farina
800 ml acqua
sale

Per la panatura
Pane secco necessario per ottenere circa 800g di pane grattugiato
2 cucchiai di paprika forte

Per la frittura
1l olio semi di mais

Arancine di riso al ragù
1 carota
1 gambo di sedano
1 piccola cipolla rossa
100 g fegatini di pollo
100 g mortadella tagliata a dadini piccolissimi
200 g carne di manzo tritata
200 g carne di maiale tritata
400 g passata di pomodoro
Olio di oliva extravergine di oliva
Sale e pepe

Arancine di riso al maiale in agrodolce
400 g lonza di maiale tagliata a pezzettini piccolissimi
140 g di ananas sciroppato (220 g con lo sciroppo)
2 spicchi d'aglio
un pezzo di zenzero fresco grande circa 3 cm
4 cucchiai di maizena (amido di mais)
1 peperoncino rosso piccante (io ho usato un peperoncino thailandese)
2 cipollotti
1 peperone grande rosso (io ho usato 5 peperoni mini)
Olio extravergine di oliva
Sale

Per la marinatura della carne
Una bella presa di sale
2 cucchiai aceto di riso
Il succo dell'ananas in scatola

Per la salsa
2 cucchiai zucchero
2 cucchiai aceto di riso
1 cucchiaio salsa di soia preferibilmente non salata

Per prima cosa ho preparato il brodo lasciando bollire cipolla, sedano e carota per un'ora e mezza. Ho tolto le verdure dal brodo, ho insaporito con un poco di sale e quindi ho aggiunto la bustina di zafferano.
In una pentola abbastanza grande ho versato l'olio extravergine di oliva e ho quindi fatto imbiondire una cipolla tagliata a pezzettini piccolissimi.
Ho aggiunto il riso e l'ho lasciato tostare. 
A questo punto ho aggiunto il brodo. Non tutto però. Giusto il quantitativo per coprire il riso per almeno due dita. Ho lasciato cuocere, aggiungendo il brodo quando ritenevo che la preparazione stesse asciugandosi troppo.

Quando il riso è al dente fermo la cottura immergendo il tegame nel lavandino pieno d'acqua fredda (faccio attenzione a non fare entrare l'acqua nella pentola).
Aggiungo burro e parmigiano e mescolo.
Verso quindi il riso in una teglia e lo stendo per farlo raffreddare.

Nel frattempo preparo i miei ripieni.

Per il ragù. 
Taglio a pezzettini piccolissimi la carota, il sedano e la cipolla. 
Metto un poco d'olio in una pentola e lascio appassire le verdure tritate. 
Nel frattempo pulisco i fegatini di pollo e li taglio a piccoli pezzetti. 
Appena la cipolla diventa trasparente aggiungo la mortadella a pezzettini e sempre mescolando aggiungo anche i due tipi di carne trita. 
Appena la carne comincia a cuocere aggiungo anche i fegatini di pollo.
Mescolo e lascio cuocere le carni per qualche minuto. 
Aggiungo la passata di pomodoro. Insaporisco con sale e pepe e lascio cuocere, a pentola coperta per almeno una ventina di minuti.

Per il maiale in agrodolce
Per prima cosa metto la carne a marinare.
In una ciotola verso la carne a la insaporisco con un poco di sale. Massaggio bene e quindi aggiungo due cucchiai di aceto di riso e lo sciroppo dell'ananas in scatola.

Lascio marinare per una mezz'ora circa. Scolo la carne (ma non butto via i liquidi, mi serviranno per la salsa) e la cospargo con la maizena. Faccio attenzione a coprire bene tutta la carne, stacco i pezzettini che si attaccano tra di loro.
Taglio a pezzetti il peperone e l'anans.
Preparo la salsa mescolando 2 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di aceto di riso, 1 cucchiaio di salsa di soia e il "sughetto" della marinatura
Taglio a pezzi sottilissimi i cipollotti e il peperoncino piccante
Quindi metto nel wok un poco di olio extravergine di oliva. Scaldo e aggiungo l'aglio schiacciato,  lo zenzero grattugiato, il peperoncino rosso piccante (se lo volete meno piccante, come ho scelto di prepararlo io, togliete i semi e usate solo la buccia) tagliato a pezzettini e i cipollotti tagliati sottili. 
Lascio prendere calore e sprigionare profumi per pochi minuti.

Aggiungo il peperone tagliato a pezzetti. Salto per qualche minuto e aggiungo la carne che lascio cuocere mescolando. La panatura con la maizena renderà i pezzetti di carne croccanti, mentre la marinatura ne avrà reso ancora più morbido il cuore.
Alla fine aggiungo l'ananas. 
Attenzione all'ordine in cui si aggiungono gli ingredienti nella pentola. L'ananas va messo per ultimo altrimenti scioglierebbe la panatura di maizena rendendo il tutto troppo liquido e la carne non risulterebbe più croccante.
Lascio cuocere per pochi secondi e quindi aggiungo la salsa. Ora annusate il profumo. E allora? Che ne dite non è una meraviglia? 
E guardate la carne. E' brillante. La salsa di soia ha lucidato tutti gli ingredienti.
Spengo il fuoco e lascio raffreddare.

Ora procedo a preparare le arancine.
Preparo la lega mescolando farina e acqua con una frusta e aggiungo una bella presa di sale. 
Prendo il riso e con le mani formo delle palline poco più grandi di una clementina. Con un dito scavo l'interno per potervi mettere poi il ripieno.
Farcisco metà delle arancine con il ragù e l'altra metà con il maiale in agrodolce. 
Ogni volta che riempio un'arancina la richiudo spingendo il ripieno verso il basso e "tirando i bordi" verso l'alto.

Tuffo poi le arancine, una alla volta, nella lega, e le lascio riposare su un foglio di alluminio.
Grattugio il pane secco necessario per avere circa 800 g di pane grattugiato che divido a metà. In una metà aggiungo due cucchiai belli colmi di paprika.

Impano le arancine con il ragù passandole nel pane grattugiato e premendo la panatura con le mani. Arrotondo bene le arancine e le lascio da parte.
Faccio la stessa cosa anche per le arancine ripiene di maiale in agrodolce, ma le impano nel pane grattugiato profumato con la paprika.

In una pentola piccola con i bordi alti verso l'olio di semi di mais che lascio scaldare. Appena l'olio diventa bollente tuffo un paio di arancine alla volta che cuocio per pochi minuti rigirandole.

Le servo e nessuno aspetta che si raffreddino prima di mangiarle. 
Spazzolate in pochissimi minuti!


Con questa ricetta partecipo all'MTChallange di novembre










Arancine
For rice
1 kg rice
2.5 l vegetable broth prepared with onion, celery and carrot
a sachet of saffron
50 g butter
50 g grated Parmesan cheese
A medium onion
extra virgin olive oil
salt

For the alloy
400 g flour
800 ml water
salt

For the breading
Dry bread need to get about 800g of breadcrumbs
2 tablespoons paprika strong

For frying
1l oil corn

Arancine with meat sauce
1 carrot
1 stalk of celery
1 small red onion
100 g chicken livers
100 g mortadella, cut into tiny cubes
200 g minced beef
200 g minced pork
400 g tomato puree
Olive oil extra virgin olive oil
Salt and pepper

Arancine sweet and sour pork
400 g pork loin, cut into small pieces
140 g of pineapple (220 g with syrup)
2 cloves of garlic
a piece of fresh ginger about the size of 3 cm
4 tablespoons of cornflour (cornstarch)
1 hot pepper (I used a Thai chili)
2 spring onions
1 large red bell pepper (I used 5 mini peppers)
Extra virgin olive oil
salt

For marinating the meat
A good pinch of salt
2 tablespoons rice vinegar
Canned pineapple juice

For the sauce
2 tablespoons sugar
2 tablespoons rice vinegar
1 tablespoon soy sauce preferably unsalted

First I prepared the broth boil leaving onion, celery and carrot for an hour and a half. I removed the vegetables from the broth, I seasoned with a little salt and then I added the saffron.
In a pot large enough I poured the extra virgin olive oil and then I browned an onion cut into small pieces.
I added the rice and I let it cook for a few minutes.
At this point I added the broth. Not all stock though. The right amount to cover the rice for at least two fingers. I let it cook, adding broth as I felt that the preparation was becoming too dry.

When the rice is al dente I stop cooking by soaking the pan in the sink full of cold water (make sure not to enter the water in the pot).
I add butter and parmesan and stir.
I pour the rice in a pan and stretch out to cool.

Arancine rice with meat sauce
I cut into small pieces the carrot, celery and onion.
I put a little oil in a saucepan and let soften the chopped vegetables.
In the meantime, I clean the chicken livers and cut them into small pieces.
As soon as the onion becomes transparent add the mortadella into small pieces and stirring I add the two types of ground meat.
As soon as the meat starts to cook also add the chicken livers.
Stir and let cook the meat for a few minutes.
Add the tomato puree. I increase the flavor with salt and pepper and let cook in a covered pot for at least twenty minutes.

Arancini rice sweet and sour pork
First I put the meat to marinate.
In a bowl, I pour the meat and a little salt. Massage well and then add two tablespoons of rice vinegar and syrup canned pineapple.

I leave to marinate for about half an hour. Drain the meat (but do not throw away the liquid, I'll need for the sauce) and cover them with cornstarch. I make sure to cover all the meat well.
Cut the pepper into small pieces, and even anans.
Prepare the sauce by mixing 2 tablespoons sugar, 2 tablespoons rice vinegar, 1 tablespoon of soy sauce and "sauce" marinade
Cut to pieces onions and hot peppers
Then put it in the wok a little extra virgin olive oil. Warm it and add the crushed garlic, grated ginger, chili pepper (if you want it less spicy, as I have chosen to prepare myself, remove the seeds and use only the peel) cut into small pieces and thinly sliced ​​onions.
I leave to take heat and release scents for a few minutes.

I add the bell pepper, cut into small pieces. I do cook for a few minutes and add the meat and let cook, stirring. The breading with cornstarch will make the crispy bits of meat, and the marinade will make it even softer heart.
At the end add the pineapple.
Attention to the order in which you add the ingredients in the wok. The pineapple must be added last otherwise dissolve the cornstarch breading making it all too liquid and the meat is no longer crisp.
Let cook for a few seconds and then add the sauce. Now smell the perfume. So what? What do you think is not a wonder?
And look at the meat. It 'brilliant. Soy sauce has polished all the ingredients.
I turn off the heat and leave to cool.

I now proceed to prepare arancine.
Prepare the alloy by mixing flour and water with a whisk and add a good pinch of salt.
I take the rice and I form some balls slightly larger than a clementine. With one finger digging inside to be able to then put the filling.
I fill half of arancine with the sauce and the other half with the sweet and sour pork.
Whenever I fill a arancina I close pushing the filling downward and "pulling the edges" upwards.

Then dip the arancine, one at a time, in the alloy, and let stand on a sheet of aluminum.
Divide in half the breadcrumbs. In one half I add two heaping tablespoons of paprika.

I cover it arancine passing them in the bread crumbs and pressing the breading with my hands.
I do the same thing for the arancine stuffed with sweet and sour pork, but I use the breadcrumbs flavored with paprika.

In a small saucepan with high sides, I pour the oil of corn seeds that let it warm up. As soon as the oil gets hot, I dip a pair of arancine at a time that bake for a few minutes turning them.

I put them on the table and no one expects them to cool before eating.

mercoledì 21 novembre 2012

Sogliola al latte di cocco - Sole with coconut milk



Dopo due anni e qualche mese il mio blog aveva bisogno di una rinfrescata.
Ed eccolo qui nella sua nuova versione. A dir la verità non è ancora del tutto completa. Ci sono sempre margini di miglioramento, non è vero?
:-D

Dite che i quadri sono storti?
Beh direi proprio che mi somigliano :-D

Per festeggiare il lieto evento niente di meglio che un piatto esotico. Di quelli che piacciono a me.




Sogliola al latte di cocco
(english version below)
Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g fettine di sogliola già pulite
  • 200 g pomodori pelati
  • 200 g latte di cocco
  • 1 cipolla
  • 3 spicchi d'aglio
  • Un mazzo di prezzemolo
  • 1 cucchiaino e 1/2 di coloral (paprika brasiliana)
  • Il succo di mezzo limone
  • Olio di oliva extravergine
  • Sale


Schiaccio l'aglio e taglio a fettine sottilissime la cipolla. 
In una padella scaldo un poco d'olio d'oliva, aggiungo aglio e cipolla e lascio soffriggere leggermente, finché l'aglio non abbia preso un poco di colore.

Aggiungo il latte di cocco,  insaporisco con coloral e un pizzico di sale. Aggiungo la salsa di pomodoro e lascio intiepidire.
Aggiungo le fettine di sogliola.
Lascio sobbollire per pochi minuti, il tempo di cuocere completamente il pesce

Aggiungo il succo di limone e il prezzemolo tritato finemente. 
Spengo e servo caldo accompagnato da riso bianco.



Sole with coconut milk
Ingredients for 4 people:

  • 400 g slices of ​​sole already cleaned
  • 200 g peeled tomatoes
  • 200 g coconut milk
  • 1 onion
  • 3 cloves of garlic
  • a bunch of parsley
  • 1 teaspoon and 1/2 of coloral (Brazilian paprika)
  • The juice of half a lemon
  • Extra virgin olive oil
  • Salt

I crush the garlic and cut the onion into thin slices.
In a frying pan, I warm it a little olive oil, I add garlic and onion and fry gently, until garlic has taken on some color.

I add the coconut milk, insaporisco with coloral and a pinch of salt. I add the tomato sauce and let it cool.
I add the slices of sole.
I let it simmer for a few minutes, the time to bake completely fish.


I add lemon juice and finely chopped parsley.
I turn off and serve hot with white rice.

lunedì 12 novembre 2012

Pollo tandoori - Tandoori chicken

Pollo tandoori 

Non mi piace il grigio. Non è un colore, è un niente. 
Soprattutto se questo niente è fuori dalla mia finestra, sotto forma di bruma piovosa e appiccicosa.

Eppure l'autunno dovrebbe avere una luce speciale e i colori magnifici delle foglie cadenti. Ma dove sono? Io ancora non li ho visti.

Va bene vorrà dire che l'autunno me lo dovrò ricreare in cucina. 
Ho quindi accettato con entusiasmo la sfida per il mese di novembre di Cinzia di "Essenza in cucina" e di Valentina di My taste for food", creare un piatto di un bel arancione brillante.

Ecco quindi la mia versione del pollo tandoori. 
Inizio col dire che questa è una ricetta indiana.
Poi vi racconto che tandor è il nome del forno dove tradizionalmente viene cotto questo pollo. 
A prima vista il tandor sembra un grosso pentolone di coccio. Al suo interno, anzi a dir la verità sulle sue pareti, viene normalmente cotto il pane naan (mamma mia che buono! prima o poi posterò una ricetta che mi ha dato un simpaticissimo cuoco indiano, ma questa è un'altra storia).

Dunque dicevo che sul tandor normalmente viene appiccicato il pane naan. Il pane è cotto quando si stacca dalle pareti (pochissimi minuti dato che le pareti del forno sono davvero roventi).
In questo forno viene cotto anche il pollo speziato, che prende quindi il nome di pollo tandoori. 
Tanto per darvi un'idea della temperature raggiunte nel forno in questione un pollo a pezzetti cuoce in meno di un quarto d'ora. Magico no?

No, non ho il forno tandor (accidenti quanto mi piacerebbe però...) quindi il mio pollo tandoori è cotto nel forno normale, elettrico. Per (cercare) di dargli quell'aroma in più dato dall'originale cottura nel forno tandor ho aggiunto una spezia brasiliana, il coloral o colorao, o "paprika brasiliana"(potete trovarla nei negozi etnici). 

La lunga marinatura in yogurt e aceto (che deve essere dal gusto mooolto leggero, ecco perchè ho usato l'aceto di riso tipico della cucina giapponese e cinese, anche questo reperibile nei negozi etnici o nei grandi supermercati nel settore etnico) serve per ammorbidire la carne che, a cottura ultimata, deve essere davvero morbidissima.
Ho poi usato lo yogurt greco perchè avevo bisogno di uno yogurt compatto.
Io ho usato i petti di pollo, per avere carne ancora più morbida, ma la ricetta originale prevede un pollo tagliato a pezzi.

Quindi, ricapitolando: questa è una ricetta indiana, in cui ho utilizzato l'aceto giapponese, lo yogurt greco e una spezia brasiliana. Chiaro no?
E' un bel giro del mondo però.

Infine come potrete notare non ci sono grassi per la cottura. Il pollo cuoce nella sua salsa. Quindi se usate yogurt magro possiamo dire che è pure dietetica. 
E allora? Cosa altro devo dirvi per convincervi a provarla? 
Ah si, c'è ancora una cosa, è molto piccante. E pare che i cibi piccanti siano particolarmente afrodisiaci....
:-D

Con questa ricetta partecipo a Colors and Food di Novembre: Bright Orange!





Pollo tandoori
(english version below)

Ingredienti per 4 persone

  • 700 g pollo (petti di pollo per me)
  • 50 ml aceto di riso
  • 500 g yogurt colato (yogurt greco)
  • Un pezzo di zenzero fresco di circa 3 cm
  • 3 spicchi d'aglio
  • Una punta di cucchiaino di peperoncino in polvere
  • 1 cucchiaio di paprika forte
  • 1/2 cucchiaino di cumino in polvere
  • 1/2 cucchiaino di pepe nero in polvere
  • 1 cucchiaino di colorau (paprika Brasiliana)
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • Un pizzico di sale


Metto i petti di pollo in una ciotola piuttosto capiente. Li insaporisco con il sale e quindi li bagno con l'aceto. Grattugio lo zenzero fresco, schiaccio gli spicchi d'aglio ricavandone solo la polpa e li aggiungo al pollo frizionandolo bene.

Riunisco in una ciotola tutte le spezie che mescolo allo yogurt.
Cospargo i petti di pollo con questa salsa e mescolo con le mani in modo da ricoprirli interamente.

Copro la ciotola con la pellicola trasparente e lascio in frigorifero per mezza giornata.

Riscaldo il forno a 180°.
Sistemo i petti di pollo in una teglia coperta con carta da forno, li ricopro con la salsa e lascio cuocere per mezz'ora coprendo il pollo, di tanto in tanto, con la propria salsa.
No, non me ne sono dimenticata. In questa ricetta non ho usato nè olio, né burro.
Servo il pollo ben caldo.


Tandoori chicken

Tandoori chicken

Ingredients for 4 people
  • 700 g chicken (chicken breasts for me)
  • 50 ml rice vinegar
  • 500 g yogurt cast (greek yogurt)
  • A piece of fresh ginger about 3 cm
  • 3 cloves of garlic
  • A teaspoon of chili powder
  • 1 tablespoon paprika strong
  • 1/2 teaspoon ground cumin
  • 1/2 teaspoon of black pepper powder
  • 1 teaspoon colorau (Brazilian paprika)
  • 1 teaspoon of turmeric
  • A pinch of salt

I put the chicken in a bowl rather large. I add the salt and then I soak the chicken with vinegar. I cut into small pieces fresh ginger, crush the garlic cloves obtaining only the pulp and add them to the chicken.

I put all the spices in a bowl, mix it with yogurt.I cover the chicken with the sauce, and mix it with my hands to cover them entirely.

I cover the bowl with plastic wrap and leave in the fridge for half a day.

Heating the oven to 180 ° C.
I settle the chicken breasts in a baking tray covered with baking paper, I cover them with the sauce and let it cook for half an hour covering the chicken from time to time, with its own sauce.
No, I have not forgotten. In this recipe I did not use either oil or butter.
I serve the chicken hot.


martedì 6 novembre 2012

Sciroppo di mele cotogne - Quince's syrup

Sciroppo di mele cotogne. Un esperimento ben riuscito.


L'idea era quella di fare la gelatina di mele cotogne. Cerco la ricetta in vari libri e .. niente da fare. C'è chi mi propone di aggiungere spezie dai sapori lontani che mi allontanano troppo dai ricordi d'infanzia, chi invece mi dice di mettere così tanto zucchero che mi viene male ai denti solo al pensiero.

Il fatto è che proprio non ci riesco a seguire le indicazioni. Sono troppo indisciplinata. E così via le spezie e poi, già che ci sono dimezzo il quantitativo di zucchero.

Ma mentre lascio cuocere le mele cotogne mi rendo conto che la magia non avviene, o meglio si avviene, ma solo parzialmente. Non ho una gelatina, ma bensì un liquido ambrato, più denso dell'acqua, ma di certo non una gelatina.

Dopo il primo momento di disappunto decido di fermarmi qui. Il colore è magnifico e il sapore anche. Sa di fiori. Penso allo sciroppo d'acero e mi dico, "ma perchè non uno sciroppo di mele cotogne?" Sicuramente esiste da qualche parte nel mondo, e forse sto facendo la scoperta dell'acqua calda, di certo c'è che questa "acqua calda" ha un sapore e un profumo magnifico!

Devo dire che questo sciroppo è stato particolarmente apprezzato, tanto che ho dovuto nascondere quest'ultimo vasetto per fotografarlo.
Come lo usiamo? Come la gelatina: sul pane tostato o sulle fette biscottate.
Come il miele: per dolcificare il tè.
Come lo sciroppo d'acero: su pancakes e frittelle.
Come.....
Insomma, questo "errore" è entrato, con prepotenza, a far parte della nostra quotidianità.

E voi che aspettate a farlo?

Il colore ambrato è davvero magnifico.

Sciroppo di mele cotogne
(english version below)

Ingredienti per un litro e mezzo di sciroppo
  • 2 kg di mele cotogne
  • 1 kg di zucchero
  • 4 litri d'acqua


La ricetta è davvero semplicissima.
Ho lavato le mele cotogne e le ho tagliate in quattro.
Ho aggiunto l'acqua e lo zucchero e ho messo la pentola sul fuoco.
Ho portato a bollore, ho abbassato la fiamma e ho lasciato cuocere per un'oretta circa, mescolando di tanto in tanto.

Ho quindi filtrato il liquido e lasciato intiepidire.
Ho quindi travasato in vasetti.

Ecco fatto. Non so per quanto tempo si conservi perché è sparito tutto in meno di due settimane.
E, vista la richiesta, mi tocca pure rifarlo al più presto.

Quince's syrup: perfect on pancakes

Quince's syrup
Ingredients for a liter and a half of syrup

  • 2 kg quinces
  • 1 kg sugar
  • 4 liters water
The recipe is really simple.
I washed the quinces and I cut into four pieces.

I added water and sugar and put the pot on the fire.

I brought to a boil, I lowered the heat and let simmer for about an hour, stirring occasionally.

I then filtered the liquid and let cool.
I then poured into jars.

That's it. I do not know how long you keep because it's all gone in less than two weeks.
And, having received a request, I have to do it again too soon.



lunedì 29 ottobre 2012

Peperoni ripieni ai sapori del Mediterraneo - Peppers stuffed with the flavors of the Mediterranean


Peperoni ripieni ai sapori del Mediterraneo

Perchè mi piace cucinare? Perchè è una continua fonte di creatività, storia, emozioni e cultura. 
Spesso un alimento per me non è solo un frutto, un legume o un pezzo di carne, è qualcosa di più: è un ricordo, è una storia, è un momento.

Come è successo per questi peperoni:




Li ho visti in una giornata grigia, la prima pioggerellina autunnale, quella che ti bagna comunque, anche se hai l'ombrello. Il cielo latteo e i colori spenti. Ovunque.

Potevo non rimanere affascinata da questa esplosione di colore? Prendendone in mano uno ho sentito tutto il calore del sole immagazzinato durante l'estate. 
Piccoli tondi e sodi. Pronti per essere riempiti da qualcosa di speciale.
Si ma cosa?




Non volevo un semplice ripieno, volevo qualcosa di unico. Proprio come loro.
E così ho riunito alcune delle bontà del Mediterraneo: le olive greche, i capperi di Pantelleria e le alici cicciottelle di Cetara.
Legate dal pane, alimento comune a tutti i popoli, e profumati dal prezzemolo che non manca mai nelle ricette di mare.
Ed ecco qui.



























Peperoni ripieni ai sapori del Mediterrano
(english version below)

Ingredienti per 6 persone

  • 12 peperoni tondi
  • 150 g pane raffermo
  • 40 g olive di Kalamata (olive nere) in salamoia
  • 40 g capperi di Pantelleria sotto sale
  • 6 alici di Cetara (alici sott'olio)
  • 1/2 bicchiere di latte
  • Un bel ciuffo di prezzemolo
  • Sale e pepe


Spezzetto il pane raffermo e aggiungo il latte per ammorbidirlo.
Nel frattempo sciacquo i capperi, taglio a pezzettini le olive, le alici e con l'aiuto della mezzaluna taglio a pezzettini piccolissimi anche il prezzemolo.

Aggiungo tutti gli ingredienti al pane e impasto fino ad ottenere un composto piuttosto morbido. Se il pane risultasse ancora troppo duro aggiungete un poco di latte, ma non esagerate, il ripieno non deve essere troppo morbido.
Aggiungo sale e pepe e mescolo.

Lavo i peperoni e con un coltellino tolgo "il gambo" che tengo da parte per richiudere i peperoni una volta riempiti.
Elimino i semi e i filamenti interni con la punta delle dita (non uso coltelli, cucchiaini o altri oggetti in metallo per evitare di bucare il peperone).

Riempio i peperoni con il composto precedente preparato, richiudo i peperoni con i gambi che ho tenuto da parte e li sistemo in una teglia leggermente unta d'olio.
Inforno a 150° per 40 - 50 minuti.




Peppers stuffed with the flavors of the Mediterranean

Ingredients for 6 people
  • 12 round peppers
  • 150 g stale bread
  • 40 g Kalamata olives (black olives) preserved in brine
  • 40 g capers from Pantelleria in salt
  • 6 Cetara anchovies (anchovies in olive oil)
  • 1/2 cup of milk
  • A large sprig of parsley
  • Salt and pepper

Chop the bread and add the milk to soften it.
Meanwhile, rinse the capers, cut into small pieces: the olives, anchovies and with the help of half-moon cut into small pieces also parsley.

Add all ingredients to the bread and mix until the mixture is quite soft. If the bread proves too hard, add a little milk, but do not overdo it, the filling should not be too soft.
Add salt and pepper and stir.ùùWash the peppers, and with a knife take off "the stem" I keep aside to reclose the peppers when'll have them filled.
I pull the seeds and inner strands with the tips of my fingers (I do not use knives, spoons or other metal objects to avoid pierce the pepper).

I fill the peppers with the mixture prepared above, richiudo the peppers with the stems that I kept aside and settle them in a baking pan lightly oiled.
Bake at 150 degrees for 40 to 50 minutes.



giovedì 25 ottobre 2012

Risotto alla spuma di porcini - Risotto with porcini foam

Risotto alla spuma di porcini


No questo non è un semplice risotto ai funghi, è qualcosa di più.
Il sapore è deciso, come nel "normale" risotto ai porcini, ma è la consistenza che cambia: è soffice, liscio, leggermente untuoso. Come se per mantecarlo aveste usato una quantità enorme di panna...che però qui non c'è.
Un bel vantaggio per la dieta non è vero?

Sono sicura che una volta provato vorrete farlo e e rifarlo, soprattutto in occasione di cene in cui avete deciso di stupire i vostri ospiti.

Attenzione per prepararlo è necessario avere un sifone adatto alle preparazioni calde. Se non lo avete è il momento giusto per cominciare a scrivere la letterina a Babbo Natale....

Risotto alla spuma di porcini
(english version below)

Ingredienti per 4 persone

  • 300 g riso Carnaroli
  • 1 scalogno
  • 300 g porcini già puliti
  • 2 spicchi aglio
  • timo fresco
  • 1 litro di brodo
  • 40 g burro
  • 50 g parmigiano grattugiato
  • olio di oliva
  • pepe e sale


In una padella faccio rosolare in poco olio di oliva l'aglio per qualche secondo. Aggiungo il timo e i porcini tagliati a pezzettini e lascio cuocere per pochi minuti, finché i funghi saranno teneri.
Insaporisco con pepe e sale e spengo il fuoco.

In una pentola lascio scaldare l'olio e quindi aggiungo lo scalogno tagliato a pezzettini sottilissimi.  Aggiungo il riso e lascio tostare per qualche minuto.
Copro il riso con il brodo e lascio cuocere, mescolando di tanto in tanto per i minuti indicati sulla confezione. Il riso Carnaroli solitamente richiede circa 18 - 20 minuti. Se necessario aggiungerò altro brodo durante la cottura.

Nel frattempo preparo la spuma di porcini frullando i funghi con 200 ml di brodo, fino ad ottenere un composto liquido della consistenza simile alla panna.
Trasferisco il liquido in un sifone e lascio da parte fino a quando il riso sarà cotto.

Appena il riso è pronto spengo e manteco aggiungendo il burro e il parmigiano.
Impiatto il riso nelle singole porzioni e quindi carico il sifone con una bomboletta di protossido d'azoto (la bomboletta utilizzata normalmente per montare la panna).
Agito il prodotto e in un piattino provo la consistenza della spuma.
Il risultato dovrebbe essere una schiuma piuttosto liquida (non aspettatevi di vedere la panna montata...) se ciò non fosse caricate una seconda bomboletta, ma non andate oltre. Due bombolette sono il massimo che potete utilizzare.

Guarnisco ciascuna porzione di risotto con un poco di spuma di porcini.
In tavola ogni commensale dovrà poi mescolare il proprio riso.
La spuma di porcini, oltre a dare il sapore al risotto lo renderà più morbido e delicato.

Con questa ricetta partecipo al contest  Colors&Food di Ottobre, Brown like Autumn





Risotto with porcini foam

Ingredients for 4 people

  • 300 g Carnaroli rice
  • 1 shallot
  • 300 g porcini already cleaned
  • 2 cloves garlic
  • fresh thyme
  • 1 liter of broth
  • 40 g butter
  • 50 g grated Parmesan cheese
  • olive oil
  • salt and pepper



In a pan I make brown in a little olive oil garlic for a few seconds. Add the thyme and the chopped porcini and I let cook for a few minutes until the mushrooms are tender.
I give taste with salt and pepper and then put out the fire.

In a pot, I warm the oil and then I add the shallots, cut into thin pieces. Add the rice and let it toast for a few minutes.
I cover the rice with the broth and let cook, stirring occasionally, for the minutes written on the package. Carnaroli rice usually takes about 18 to 20 minutes. If necessary add more broth during cooking.


In the meantime, I prepare the foam blending of porcini mushrooms with 200 ml of broth to obtain a liquid mixture of cream-like consistency.
I transfer the liquid into a siphon and leave aside until the rice is cooked.

As soon as the rice is ready I put out the fire and I mix adding butter and Parmesan cheese.
I put the rice in individual dishes and then load the siphon with a canister of nitrous oxide (the canister normally used for whipping cream).
In a small dish I feel the texture of the foam.
The result should be a fairly liquid foam (do not expect to see the whipped cream ...) if that is not loaded a second canister, but do not go overboard. Two cans are the most that you can use.


Garnish each portion of risotto with a little mousse mushrooms.
In the table, every guest will then mix their rice.
The porcini foam, as well as giving flavor to the risotto will make it more soft and delicate.






lunedì 22 ottobre 2012

Pane del sabato alle mandorle e fichi e Pane del sabato alle nocciole, pistacchi e miele - Sabbath bread with almonds and figs and Sabbath bread with hazelnuts, pistachios and honey




Anche questo mese l'MTC challange propone un tema che ha stimolato non poco il mio cervellino: la ricetta di Eleonora è infatti il pane del sabato, che, come lei ha tenuto correttamente a precisare NON è la Challa, il pane che gli ebrei mangiano il sabato.

Ma io sono partita da qui per un lungo viaggio, che mi ha portato a telefonare e interrogare amici, consultare libri sulla cucina ebraica e ....sfogliare la Bibbia.
Un intenso viaggio nella storia.

A ciò si è unito anche il caso, che poi, da buona donna di origini meridionali, tengo in grande considerazione. E sì perche proprio da questo mese ospitiamo a casa una ragazza canadese, venuta in Italia per studiare. Oltre ad essere una blogger appassionata di foto e cucina, è anche ebrea.
Avevo avuto modo di conoscerla già questa estate e già avevamo passato un po' di tempo in cucina a paragonare le differenze delle nostre cucine dei nostri Paesi, ma qui abbiamo avuto modo di approfondire.

Quando è arrivata le ho chiesto "Scusa ma tu cosa sai della (e scrivo come l'ho pronunciata) "cialla"?
Di cosa? "Ehm il pane che si mangia il sabato" "Oooh vuoi forse dire Halla (pronunciato con l'H bella forte, che parte dalla gola)"
"Ecco giustappunto, il nome l'ho sempre letto sui libri, ma come vedi non so nemmeno pronunciarlo".

E quindi ho saputo che la Challa è il pane preparato la sera del venerdì insieme ad altri piatti di cui Shayna mi ha fatto venire l'acquolina in bocca solo a descriverli. Il tutto perchè il sabato gli ebrei non possono cucinare, non possono lavorare, "i più osservanti" mi faceva notare "non usano nemmeno l'elettricità". Il sabato è il giorno dedicato solo alla preghiera.


Ma veniamo a questa sfida. Perchè dobbiamo preparare il pane del sabato, che sembra la Challa ma non lo è? Beh perchè la Challa non ammette altri ingredienti che quelli dell'impasto dati da Eleonora, perchè deve essere cotto in un forno kosher, deve essere benedetto il venerdì sera da un rabbino o da chi ha preparato il pane.

Nella cucina ebraica piatti, pentole e forno utilizzati per cuocere latte, formaggi e alimenti di origine animale non possono essere poi utilizzati per la cottura del pane o di altri alimenti. "Le cucine ebraiche" mi spiegava Shayna "spesso sono davvero enormi. C'è il doppio di tutto".
La benedizione del pane avviene bruciando un pezzo dell'impasto del pane sul fuoco e recitando una preghiera che Shayna mi ha scandito verso per verso traducendola dall'ebraico all'inglese.

La Challa è fatta in ricordo della manna che Dio mandò a Mosè durante la traversata del deserto.
Mosè disse al popolo ebraico che la manna sarebbe piovuta dal cielo ogni giorno, a parte il sabato. Per sopperire a questa mancanza il venerdì ne sarebbe caduta abbastanza da soddisfare anche i bisogni del giorno seguente.
Ecco quindi che il venerdì si preparano due pani che vengono coperti da un apposito panno ricamato per mantenerli freschi.

La forma del pane è una treccia a 3 o più capi, perchè il pane viene passato tra i commensali e spezzato con le mani. L'intreccio rende più facile spezzare la propria porzione.

Ecco fin qui tutto quello che ho imparato.

Ora, anche se Eleonora ha ben specificato che la ricetta di questo mese NON la posso chiamare Challa, non ho potuto fare a meno di pensare alle origini di questo pane e all'Esodo di Mosè.
Il primo pane è quindi interamente dedicato e pensato per questo passaggio dell'Antico Testamento ed è un pane del sabato alle mandorle e fichi.
Il mandorlo è nominato più volte nella Bibbia e due volte è collegato a Mosè.
Dio dice a Mosè di ispirarsi al  fiore di mandorlo per forgiare il Menorah, il calendelabro ebraico a sette bracci, ed ancora  sarà il bastone di mandorlo in fiore di Aronne  che indicherà a Mosè  il prescelto da Dio.
Il fico è invece una delle prime piante citate dalla Bibbia (le sue foglie hanno coperto le nudità di Adamo ed Eva) ed è un simbolo di prosperità.

Per il secondo pane ho voluto essere più "leggera", e pur restando sulla frutta secca ho scelto il luogo, il Mediterraneo con pistacchi, nocciole e miele. Qualcosa di biblico c'è (il miele e i pistacchi), ma ho aggiunto le nocciole.

Pane del sabato, impasto base
(english version below)

Gli ingredienti per l'impasto sono quelli dati da Eleonora
per due trecce ripiene:
  • 500 gr di farina 0
  • 2 uova 
  • 100 g zucchero
  • 20 g lievito di birra 
  • 125 ml acqua tiepida
  • 125 ml olio extra vergine d'oliva
  • 10 g sale
  • un tuorlo d'uovo
  • un cucchiaio di acqua
Inizio setacciando la farina. Quindi sciolgo il lievito di birra con l'acqua tiepida e un cucchiaino di zucchero.
Lo lascio riposare per qualche minuto, finchè non forma un poco di schiuma in superficie.
Mischio la farina, il sale e lo zucchero e quindi verso il lievito al centro dei miei ingredienti.
Comincio ad impastare e quindi aggiungo l'olio e alla fine le uova una alla volta, aspettando che si incorporino bene prima di proseguire.
Continuo a lavorare l'impasto finchè non si stacca dalla ciotola.
Copro con la pellicola trasparente e lascio lievitare. Ho fatto lievitare per tre ore, ma il mio pane non aveva voglia di muoversi. Quindi l'ho lasciato tutta la notte in frigorifero e ho ripreso la mattina seguente lasciandolo ancora un paio d'ore a temperatura ambiente. Qui ha deciso che era il caso di darsi una mossa.
Ho diviso l'impasto in due parti e ne ho prelevata una per fare il 

Pane del sabato alle mandorle e fichi
  • 160 g fichi secchi
  • 70 g mandorle
  • 1 cucchiaino di semi di sesamo neri

Ho messo i fichi secchi e le mandorle nel blender e ho mescolato fino ad avere un composto omogeneo.
Ho preso l'impasto e l'ho suddiviso in tre parti che ho steso sul tavolo formando delle strisce lunghe più o meno 40 cm e larghe 15 cm. 
Ho sistemato al centro di esse il composto di fichi e mandorle e ho richiuso formando tre cordoncini.





















Ho unito i cordoncini a un'estremità e li ho intrecciati tra di loro formando una treccia.



Ho piegato le due estremità sotto il pane



e ho cercato di dargli una forma piuttosto regolare.



Ho messo il pane sulla teglia ricoperta da un foglio di carta da forno.
Sono quindi passata al

Pane del sabato alle nocciole, pistacchi e miele

  • 100 g pistacchi di Bronte
  • 100 g nocciole 
  • 1 cucchiaio di miele di tiglio
  • 1 cucchiaino di semi di papavero

Ho messo nel mixer le nocciole, i pistacchi e il miele e ho frullato fino ad ottenere una granella piuttosto grossa.
Ho preso il secondo pezzo di pasta e anche qui l'ho diviso in tre parti che ho steso sul tavolo fino ad ottenere 3 nastri di 40 cm per 15 cm.
Ho suddiviso il ripieno sulle tre strisce che ho chiuso formando dei cordoncini.



Anche qui ho unito un'estremità e ho intrecciato i tre cordoncini formando una treccia. Ho piegato sotto il pane le due estremità finali e ho messo anche questo pane sulla teglia accanto al precedente.

Ho lasciato le due trecce nel forno (spento!) a lievitare per un paio d'ore ancora. 
Quindi ho sbattuto un rosso d'uovo con un cucchiaio di acqua. Ho spennellato la superficie dei due pani con questo composto e poi ho decorato la superficie del pane alle mandorle e fichi con sesamo nero, mentre ho decorato con semi di papavero il pane del sabato alle nocciole, pistacchi e miele.


Ho messo in forno caldo, con funzione statico a 200° per 15 minuti.

Dopo nemmeno 10 minuti i miei cuccioli e Shayna erano già in cucina e Shayna ha decisamente approvato.


Con questa ricetta partecipo all'MTChallange di ottobre





Sabbath bread, dough base

The ingredients for the dough are those information from Eleonora
for two braids filled:

  • 500 g of flour 0
  • 2 eggs
  • 100 g sugar
  • 20 g yeast
  • 125 ml warm water
  • 125 ml extra virgin olive oil
  • 10 g salt
  • one egg yolk
  • a tablespoon of water


Start sifting flour. Then dissolve the yeast with warm water and a teaspoon of sugar.
I leave it to stand for a few minutes, until they form a little foam on the surface.
I mix the flour, salt and sugar and then the yeast into the center of my ingredients.
I begin to mix and then add the oil and the eggs one at a time, waiting until they are incorporated well before proceeding.
I continue to work the dough until it detaches from the bowl.
I cover with plastic wrap and let rise. I pushed for three hours, but my bread did not want to move. So I left it overnight in the fridge and the next morning I started leaving a couple of hours at room temperature. Here the dough has decided that was the case of get a move on.
I divided the dough into two parts and I have taken one to make the


Sabbath bread with almonds and figs

  • 160 g dried figs
  • 70 g almonds
  • 1 teaspoon sesame seeds blacks

I put dried figs and almonds in a blender and I mixed until a homogeneous mixture.
I took the dough and I have divided into three parts, which I laid on the table, forming long strips about 40 cm wide and 15 cm.
I placed the mixture of figs and almonds in the middle of them and I closed forming three cords.

I joined the cords at one end and I have intertwined to form a braid.
I folded the ends under the bread and I tried to give him a rather regular basis.

I put the bread on a baking tray covered with a sheet of baking paper.

I then passed to the


Sabbath bread with hazelnuts, pistachios and honey

  • 100 g pistachios
  • 100 g hazelnuts
  • 1 tablespoon honey lime
  • 1 teaspoon poppy seeds

I put in a blender hazelnuts, pistachios and honey and I blended until a rather large grain.
I took the second piece of dough and even here I have divided into three parts, which I laid on the table to obtain 3 strings of 40 cm to 15 cm.
I divided the filling on the three strips that I closed forming cords.


Here, too, I joined one end and I twisted the three cords forming a braid. I bent under the bread two end points, and I put the bread on the baking sheet next to the bread that I made before.

I left the two braids in the oven (turned off!) To rise for a couple of hours yet.
So I whipped egg yolk with a tablespoon of water. I brushed the surface of the two loaves with this mixture and then I decorated the surface of the bread with almonds and figs with black sesame, while I decorated with poppy seed bread of the Sabbath with hazelnuts, pistachios and honey.


I put in a hot oven, with static function at 200 degrees for 15 minutes.

After about 10 minutes my kittens and Shayna were already in the kitchen and Shayna has definitely approved